La ragazza in bottiglia

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    LA RAGAZZA IN BOTTIGLIA

    SPOILER (click to view)

    Personaggi:
    -Roberta ragazza di 16 anni, dai capelli di un castano chiaro e gli occhi azzurri.

    è la prima volta che vengo a scrivere qui...
    ammetto che un po' mi vergogno e spero di esserne all'altezza e che ciò che scrivo venga apprezzato.
    Questa è una storia tratta da avvenimenti veri,
    miei avvenimenti trasfusi in un personaggio che mi rappresenta.
    è una storia triste,
    però come molte persone mi hanno detto nel corso dei miei 16 anni:
    "alla fine di un tunnel buoi e tetro... ad aspettarti ci sarà sempre la luce"
    così sarà nel mio racconto.
    Buona lettura.


    Capitolo 1


    Fa freddo...
    sto soffocando...
    cosè questa strana e spiacevole sensazione?
    Mi sento come chiusa sottovuoto...
    perchè?
    Voglio uscire...
    ho paura...
    vi prego.
    Qualcuno mi aiuti!


    la ragazza avvolta nelle calde coperte del suo letto,
    si alzò improvvisamente a sedere su esso...
    aveva il fiatone,
    era sudata,
    pallida...come un cencio.

    cosa è stato?
    un sogno? un incubo?


    Si chiedeva sconvolta mentre si appoggiava una mano sul petto, accarezzandolo...
    quasi cercando di calmare il proprio cuore che batteva terrorizzato.
    La ragazza posò il propio sguardo, precedentemente rivolto verso il vuoto,
    sull'orologio posto sulla parete davanti a se...
    erano le 3:15 del mattino.
    Ormai da molti giorni non faceva altro che svegliarsi in un bagno di sudore sempre alla stessa ora,
    quasi fosse un'abitudine,
    una cosa quotidiana.

    che stia diventando pazza?
    che qualcosa in me non funzioni più come una volta?


    continuava a tormentarsi.

    non importa!
    non ci voglio pensare!
    voglio dormire!
    devo dormire!


    Scocciata si rimise distesa coprendosi meglio con le coperte,
    dormiva con il viso rivolto verso l'alto,
    guardando il soffitto dipinto di quel celeste opaco che tanto la rilassava;
    poi dopo una mezzora, finalmente chiuse stancamente gli occhi cadendo in un mondo irreale...
    un mondo dove tutto ere possibile,
    sperando di non doversi svegliare più.


    La mattina dopo


    Erano le 8 di mattina,
    un flebile raggio di luce entrò dalla finestra su cui le tende lasciavano scoperto un piccolo spazio.
    La ragazza piano aprì gli occhi assonnati,
    si guardò attorno...
    si mise a sedere sul letto scoprendosi dalle coperte che iniziavano pian piano a raffreddarsi.
    Fissò il raggio di luce che violava le tenebre della sua camera...

    Possibile...?
    che dietro quel vetro ci sia un qualcosa di così luminoso e abbagliante?
    Eppure qui dentro...c'è così buio.
    Solo quel raggio illumina quest'oscurità, qui attorno a me.
    Se solo fossi anche io così brillante potrei finalmente vedere la realtà che mi circonda...


    pensò tristemente,
    si alzò appoggiando i piedi sul pavimento liscio e gelato che la fece rabbrividire;
    si avvicinò alla finestra senza aprire le lunghe e coloratissime tende.

    Aprile....
    voglio vederla...
    vedere ciò che sprigiona tanta luce!


    Le mani tremarono,
    si avvicinarono alla pesante stoffa sfiorandola...
    ma subito si ritirarono.
    Aveva paura, paura di scoprire ciò che c'era fuori.

    Non ce la faccio...
    non posso...
    forse non sono ancora pronta,
    forse è troppo presto,
    forse...dopo tutto questo tempo passato nell'oscurità di questa camera, non merito di vedere la realtà fuori da queste mura.
    No non lo merito...


    Pensò avviandosi all'interruttore della luce, accendendo la grossa lampada che aveva attaccata al soffitto.

    non potrò mai vedere la vera luce,
    mi accontenterò di osservare quella che posseggo.
    Come ho sempre fatto.
    Il resto non mi riguarda!
    Non mi interessa e non mi deve interessare!


    Si ripeté con violenza nella propria mente.
    si sedette su la sedia girevole posta davanti al Pc...
    aria afflitta e annoiata.
    Si guardava in giro...
    guardava il suo letto, la scrivania, la televisione, l'armadio....
    eppure niente suscitava in lei una minima reazione,
    pareva, morta, un essere senza alcun obbiettivo...senza alcuna speranza ne ambizione...
    era solo lì! seduta come un fantoccio inanimato, privo di qualsiasi calore.
    ma non era così,
    era apparenza,
    era il fatto che che il suo io più interiore,
    fosse stato danneggiato tanto tempo fa...
    che la aveva trasformata.


    all'età di 9 anni (flashback)


    Era una stagione indefinita, ormai non ricordava più...
    di un giorno e un ora indefinite anchesse.
    Era con sua madre e si stava dirigendo, bensì fosse un giorno scolastico..
    dai nonni (la madre e il padre della mamma di Roberta).
    La bimba di nome Roberta aveva 9 anni,
    era una bambina vivace, giocherellona, chiacchierona...
    aveva i capelli castani, quasi biondi pieni di riccioli e gli occhi azzurri.
    Dopo che furono arrivate dai nonni vi rimasero per alcuni giorni,
    la bimba era euforica e felice, non gli pareva il vero di mancare qualche giorno dalle elementari;
    la madre era l'opposto...
    era tuttaltro che felice.
    Quando il breve soggiorno fu finito e le due si rimisero in viaggio per tornare a casa...
    il cellulare squillò...
    la madre rispose e dopo una breve risposta riattaccò.
    Poi le sue parole "il papà non si sente molto bene".
    Roberta capì ciò che nessuno avrebbe mai nella sua vita avrebbe voluto capire,
    un nodo si fece spazio nel petto della giovane bimba,
    legandogli stretto il cuore.
    Lo sguardo perso, le labbra chiuse...
    silenzio....silenzio....silenzio.
    Dopo due ore di macchina avvolte nel silenzio più assoluto arrivarono a casa di un'altra nonna (la madre e il padre del papà di Roberta).
    Scese dalla macchina,
    entrò nella palazzina,
    prese l'ascensore,
    salì al terzo piano,
    aprì la porta dell'appartamento e vi entrò...
    l'orrore, il terrore, la disperazione e l'incapacità di controbattere, di difendersi, di andare avanti;
    donne e uomini in nero addobbavano lugubremente la stanza del soggiorno...
    la nonna in lacrime,
    persone sconvolte,
    si avvicinarono alla bimba pietrificata,
    la abbracciavano,
    la accarezzavano sul viso dicendole parole di conforto miste a parole incomprensibili.
    Roberta non disse niente, ormai aveva capito...
    lui non c'era più...
    era morto...
    il suo amato papà era morto.


    tempo reale


    si è fermato...
    il suo orologio si è fermato,
    nessuno lo potrà aggiustare,
    niente potrà essere come prima,
    nessuno potrà curare il dolore che si spande nel mio cuore.


    Edited by *MiSaKiNa* - 10/8/2010, 13:34
     
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    T.T continua appena puoi ti prego
     
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    t-ti piace T////v////T ?
    ne sono contenta!! ^-^

    Edited by *MiSaKiNa* - 15/7/2010, 18:10
     
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    spero che il 2° capitolo sia all'altezza del 1° e che vi piaccia.
    io ce la metto tutta!

    capitolo 2

    Non le sento più...
    dove sono le mie gambe?
    cosa è questo torpore?


    erano passate 2 ore da quando si era messa a sedere su quella
    sedia...
    immobile...
    piano voltò lo sguardo sulle proprie gambe,
    erano lì, eppure non le sentiva minimamente...
    fece per alzarsi..
    cadde.
    subito dalla porta entrò la madre che vedendola a terra la aiutò ad alzarsi
    rimettendola seduta sula sedia.

    perchè?
    perchè non riesco a reggermi con le mie gambe?
    con le mie sole forze?


    "stai bene tesoro?" chiese la donna.

    la ragazza senza guardarla emise un flebile sibilio, che pareva un "si"...
    la donna uscì senza aggiunger altro, con le lacrime a gli occhi
    nel vedere come si era ridotta la figlia che tanto amava.
    Roberta iniziò a muovere quegli arti intorpiditi,
    avanti e indietro...
    li muoveva lentamente cercando di riprenderne il controllo e la sensibilità,
    poi si rimise lentamente in piedi e barcollante si diresse verso la parete davanti a se;
    c'erano delle cornici su quella parete,
    una era di quando era piccola,
    un'altra era una poesia,
    l'altra era del suo papà...
    glie l'aveva comprata pochi giorni dop che era morto,
    era bellissima...
    la cornice era composta da un collage di rose rosse...
    così rosse che spiccavano su quelle pareti celesti prive di alcuna vivacità.

    rosse come il mio cuore,
    rosse come il mio amore,
    rosse come il filo che ci legherà per sempre.


    pensò avvicinandosi ancora di più alla cornice.
    dopo un attimo che la contemplava,
    la prese fra le mani,
    staccandola dalla parete dove ormai era rimasto il segno di essa.
    la guardò da vicino sedendosi poi sul letto.
    la girò e aprendo la cornice fece uscire il foglio che da anni ormai costudiva gelosamente...
    lo tenne in mano per qualche istante,
    avvicinandolo al viso,
    annusandolo...
    sentendone la vecchiaia.

    7...come i giorni della settimana,
    sono gli anni che ho passato senza la tua presenza...
    senza un tuo magico sorriso,
    senza una tua carezza,
    senza un tuo amorevole bacio...
    come passa veloce il tempo vero..papà?


    una lacrima cadde sul foglio di carta impregnandolo ad un lato.
    girò il foglio, c'era scritto qualcosa...
    qualcosa di cui si era dimenticata ormai da tempo;
    una poesia...
    la lesse con tono serio:

    Blues Funebre

    Fermate gli orologi, staccate il telefono,
    impedite al cane di abbaiare con un osso succulento,
    mettete a tacere i pianoforti, e con un rullo di tamburo smorzato
    portate fuori la bara, lasciate avvicinare coloro che sono in lutto.
    Lasciate che aeroplani lamentosi incrocino lassù
    e scrivano sul cielo il messaggio Lui è Morto,
    allacciate i nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
    lasciate che i vigili mettano i guanti di cotone nero.
    Lui era il nostro Nord, il nostro sud, il nostro est e Ovest,
    la nostra settimana lavorativa e il nostro riposo domenicale,
    il nostro mezzodì, la nostra mezzanotte, la nostra lingua il nostro canto;
    Pensavamo che l'amore fosse eterno:Ci sbagliavamo.
    Le stelle non servono più: spegnetele tutte;
    imballate la luna e smantellate il sole;
    Svuotate l'oceano e sradicate il bosco
    perchè niente ormai può più giovare.

    Wystan Hugh Auden

    La Mamma.


    man mano che leggeva...
    la voce si faceva più strozzata e avvilita,
    mentre lacrime salate rigavano le guance della giovane
    il cui sorriso giaceva nei suoi ricordi più lontani come fossero in una bara,
    ormai sepolta sotto metri di terra umida e bagnaticcia,
    dove nessuno può più scrutare...
    ma si può solo soffermare a rimpiangere.

    Edited by *MiSaKiNa* - 10/8/2010, 13:35
     
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  5. • H i k a r i ~
     
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    Mi fa piangere ç_ç Bellissima!
     
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    grazie Hikari ^//////^!!
     
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    emozionante come sempre Misakina però a pensarci che queste cose le hai vissute mi dipiace, ma ormai è passato vero? cioè per una come me che viene chiamata cuore di pietra sembra un pò strano, ma mi piace parecchio la fic però un pò il pensiero che le hai vissute mi porta al dispiacere fatto sta che e davvero una bella fic angst ti faccio la copertima se riesco u.u e così col nuovo coso della feltrinelli ne stampiamo una copia XDD che poi diventa vendibile on line e ti facciamo diventare scrittrice XDDD *si fa i film e viene guardata male* meglio se chiudo il becco certe volte anzi quasi sempre *si sente guardata male*^^''''''''''''''''''''
     
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    figurati..adeso è tutto passato, è stato difficile i primi tempi, ma sono riuscita a superare tutto con l'aiuto di familiari e amici xD!
    inoltre io ho cercato di rimettere assieme ciò che ricordo, alcuni pezzi sono immaginari, come "quando cado dalla sedia"...non posso ricordarmeli...ma molti sono veri, come il "flashback" che ricordo come fose ieri.
    sai...credo che se non avessi vissuto questa esperienza non sarei diventata così forte, si a volte sono insicura sul da farsi, ma non sono mai sola ^v^!!
    comunque...accipicchia diventare famosa mi pare un po' troppo xD!!
    non sono poi così brava...^-^
    grazie comunque T.V.B ^3^!!
    Ps. domani il seguitoUvU
     
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  9. She Legend
     
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    fortuna tua io mi sento spesso sola ç.ç e non c'è nessuno e poi non dico diventare famosa c'è una sotto specie di stamperia per chiunque aperta dalla feltrinelli che con la tua stampa della copia ti da la possibilità di far acquistare a chiunque online la tua copia quando viene mandata naturalmente la feltrinelli si prende il suo compenso e il resto lo da all'autore io ho crovato a fare un qualcosa da sola ma non ne sono capace mi perdo ç.ç tu invece con questo anche se fosse piccolino potrebbe capitarti di farci un piccolo gruzzolo sai può sempre servire XDD
     
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    mi dispiace che rimani sola..anche se non è del tutto vero..
    *gli spunta da dietro e l'abbraccia* ci sono io ^0^!!! *gli fa Cu-Cu* xD !!!
    capito..ne avevo sentito parlare ^-^
    quando l'avrò finita e ancora bhé sono ancora all'inizio,
    penso che farò come dici te ^//v//^!!
    in effetti ci avevo pensato!!
    grazie She ^3^!!
    e ricorda...non siamo mai veramente soli...fino a che non abbiamo perso tutte le persone a noi care ^w^!!!
    *manda immenso KISSONE*
     
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  11. She Legend
     
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    *occhi lucidi* ohi ohi io già mi sento vecchia di mio e non sopporto le persone che tutti chiamano 'care' perchè son loro a ferirmi di più ma evitiamo il discorso ho non parlo più cmq sisi io il libro lo comprerei u.u sgobba sgobba che si guadagna u.u
     
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    AHAHAHAHAHAHH ^0^ !!! ok ok sgobberò U///v///U !!!!!
     
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  13. She Legend
     
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    HiHi attendo domani io u.u
     
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    Come promesso ecco il continuo...

    Capitolo 3

    Vuoto...
    vuoto...vuoto...
    è tutto coì insignificante...
    questo foglio che ho in mano è così leggero,
    che un flebile soffio di vento potrebbe farlo volare via...
    lontano da me.
    Lui però...
    neanche un uragano riuscirebbe a portarlo via,
    niente potrà separarlo da me...
    neanche la morte.
    Lui rimarrà al mio fianco..s-si
    per sempre..p-per ...s-s-empre.......!


    Le lacrime si fecero più insistenti,
    sgorgando da gli occhi della ragazza, con la forza di un torrente in piena..
    inarrestabile, indomabile...
    le mani si strinsero sul pezzo di carta rivolto verso l'immagine..
    lo stringevano, lo piegavano, lo accartocciavano...
    con rabbia!
    Un' ira che neanche la stessa Iris pensava di provare...
    almeno, non verso quella persona.

    ma..chi prendo in giro...!
    chi?! chi?!! CHI ?!!!
    Lui non c'è più, non tornerà mai più da me...!!!
    ormai ci hanno già separati,
    ormai da 7 lunghi anni!!
    però..mi chiedo il perchè...
    era così giovane...aveava solo 37 anni !!! SOLO 37 !!!!
    perchè non ha lottato, per rimanere con me?
    Poteva lottare, era giovane..ne aveva sicuramente le forze...!!!!!!!
    Eppure..eppure.......
    ...mi ha lasciato sola....


    le guance rosse,
    gli occhi strizzati,
    i denti stretti,
    da un impeto di ira che gli straziava il cuore.
    poi...la calma...
    gli occhi si aprirono lentamente,
    rossi e gonfi..
    le lunghe ciglia nere luccicanti di lacrime,
    le mani si aprirono,
    smettendo di torturare la povera e inerme foto
    ormai spiegazzata e accartocciata...
    la ragazza si sedette al bordo del letto
    e appoggiando la foto sulle lunghe e calde gambe iniziò a stirarla...

    perdonami...
    chiedo perdono...
    non dovevo..non ne avevo il diritto...
    tu mi volevi bene,
    lo so.
    tu avresti resistito a tutto... a tutto per restare al mio fianco....
    però...
    Il problema era il tempo...
    una cosa che non potevamo mutare,
    anche se lo avremmo tanto desiderato...
    non ne avevamo abbastanza e quel poco che avevamo,
    alla fine ce lo ha sottratto il fato.


    finì di stirare la foto e piano allungò la mano verso la cornice lasciata sul letto ormai privo di alcun tepore;
    appena l'ebbe fra le mani, vi rimise dentro la fotografia,
    chiuse la cornice e dandogli un ultimo sguardo depositò un caldo bacio sul viso del padre...

    "per te...
    che sei destinato a una vita sotto il vetro di questa cornice...
    come me...
    che sono destinata ad una vita dentro queste mura."

    affermò malinconicamente...
    sorridendo alla fotografia che riappese al muro...

    "noi due staremo qui...
    e quasta volta, nessuno potrà dividerci..."

    silenzio

    "...mai più..."

    le mani accarezzavano le rose finte del quadretto,
    gli occhi chiusi come in un sogno
    e una sola ed unica immagine rifletteva nella mente di Iris...
    ...Lei e il suo Papà felicemente assieme...
    mano nella mano.

    SPOILER (click to view)


    Edited by *MiSaKiNa* - 10/8/2010, 13:37
     
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    ç.ç bravissima come sempre misakina scusa se ci ho messo tanto a leggerti questo capitolo ma me ne ero dimenticata presa dalle mie cose é.è scusa
     
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