Il gioco delle maschere

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  1. o°.Kawaii!_}
     
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    avvertimento: i capitoli si susseguono post dopo post. si riconoscono bene, sono belli lunghi e sono sicura che li riconoscerete anche andando giù veloce.
    mi dispiace ma se li mettevo tutti in un post finivo lo spazio e mi si incasinava tutto come con Jerome e Alessandro e non voglio fare quella fine di nuovo XD


    per quelli che hanno letto anche l'altra: chiedo solo di non fare paragoni tra Jerome e Alessandro. sono entità distinte, per quanto abbiate potuto amare quella coppia, adesso è il momento di una nuova avventura. rilassatevi, e godetevi la storia a mente libera, senza pregiudizi.
    per chi invece è ''nuovo'': benvenuti in questa storia, è bello incontrare persone nuove. spero potrete apprezzare questa storia e, se il genere vi piace, nell'archivio ho sempre l'altra coppia di cui ho precedentemente parlato.
    a tutti: non aspettatevi che metta capitoli una volta a settimana come l'altro... giuro, mi ha ucciso XD e... buona lettura



    [capitolo 1 - il ragazzo con i capelli sugli occhi]

    -dal diario di Stef
    Ti ho subito notato. Non si vede dappertutto un viso come il tuo. Severo, di chi non accetta critiche e non ne fa, e forse anche il trucco pesante che adorna i tuoi magnifici occhi grigioverdi contribuisce a darti l'aria da regina dei ghiacci. Occhi di angelo ferito, angelo caduto, occhi di candore che ormai non ti ricordi e di rimpianti mai dimenticati. Siedi quieto in un angolo della classe con i capelli splendidamente neri a coprirti gran parte del volto, e le cuffie a volume forse troppo alto che ti rimbombano nelle orecchie come a voler negare di avere persone intorno a te, altri esseri umani con cui avresti potuto interagire.
    Dall'alto della tua roccaforte ghiacciata alzi gli occhi, incrociando i miei, baciandoli quasi nello scrutarmi. Mi sento quasi onorato dal vederti alzare lo sguardo dal tuo mondo di carta per guardare me. Tra tutti, tutti quelli che potevi guardare hai scelto me, e lo hai fatto in modo magnetico, come il ghiaccio che anela ad essere sciolto dal sole dei miei capelli biondissimi sparati ovunque, con i miei occhi color miele. Riabbassasti il viso velocemente, come risentito del fatto che qualcuno ti abbia notato. Da quel momento, mi sei piaciuto sempre, dovevo solo capirlo.
    -lo conosci?-
    Chiedo a un mio amico, ex compagno di classe, a ricreazione. Siamo, io e lui, rispettivamente al primo e secondo anno di liceo, e siamo in classi separate a causa della mia bocciatura.
    -ma chi, quel primino? si è già fatto una fama, nelle medie.-
    -c...che fama?-

    Dal suo tono non mi sembra una bella fama, e infatti mi spiega che sei un po' strano, che sei uno di quelli che non parla con nessuno, e stavi sempre accanto a un altro ragazzo, e parlavi solo con lui e poi avete scelto scuole diverse, ed io mi chiedo cosa fosse successo, cosa ti avesse spinto a vergognarti così del tuo aspetto, del tuo essere. Eri un ragazzo misterioso, un mistero attraente e unico. Forse è questo che ti rende da sempre agli occhi altrui affascinante e irresistibile, più ai ragazzi che alle ragazze, a quanto mi hanno raccontato.
    L'ignoto, il proibito. Nulla di meglio. Mi avvicino e ti parlo.
    -ciao...-
    -ciao.-
    -sono Stefano, piacere.-

    Ti porgo la mano, tu la guardi e basta per un po', finchè non decidi che sono degno di sfiorare la tua pelle, stringendo con le tue dita delicate e affusolate con le unghie dipinte di nero. Un tocco breve e quasi sbrigativo.
    -Leonardo.-
    Rispondi quasi riluttante, tornando a immergerti nel tuo mondo di carta. Un ragazzo campeggia sul bianco accecante del foglio, appena abbozzato con una matita grigiolina che quasi rabbiosa annerisce la maglietta.
    -chi è?-
    -non è nessuno. è un fumetto.-
    -oh, wow, più di una parola!-

    Scherzo io cercando di alleggerire l'atmosfera, ma tu mi guardi seccato, severo, tanto per farmi capire che non hai gradito. Abbassi lo sguardo, e non mi parli più per il resto della giornata, nonostante i miei continui sforzi non superi più di una o due parole, contando articoli e preposizioni. Torno a casa sconfitto, ma almeno ho socializzato con il resto della mia nuova classe.


    -dal diario di Lele
    Speravo di poter dimenticare. Chiudere con il passato e basta, smetterla di battere la testa al muro come una rondine che si è posata a terra e non può più volare. Volevo scomparire in quella classe nuova, con nessuno ce mi conosceva, nessuno che mi avrebbe disturbato. Ho odiato come è bastato alzare uno sguardo per incontrare quello di qualcuno, e mi sono chiesto cosa voleva fare, perchè mi guardava. Cercava i miei segreti? oh, l'ho temuto, così solare e irresistibile a tutti. Attraente, sicuro, ma con il viso disteso privo di quella ruga in mezzo alle sopracciglia bionde che viene quando si pensa. Non pensava a niente, non poteva sapere cosa avevo passato.
    L'unica cosa che poteva attrarmi era lo stile. Colorato e vivace, borchie piene di colori, manicotti a righe variopinti, un basco calato scherzosamente sull'occhio, e dei capelli biondissimi scolpiti come se carezzassero le sue guance, portati avanti e incurvati leggermente, simile al mio modo di vestire, con l'unica differenza che il mio massimo era il bicromatico nero e bianco/rosso/blu/verde/o un altro colore che mi passava per la testa.
    Poi mi si avvicinò cercando conversazione, non poteva fare di peggio.
    -ciao...-
    -ciao.-

    Svogliato, risposi con poco entusiasmo.
    -sono Stefano, piacere.-
    Mi porse la mano, che io fissai un po' dubbioso. Ma che voleva da me? Però sembrava imbarazzato da quella pausa così alla fine decisi di stringergliela, chiedendomi chi, a 15 anni, porgesse ancora la mano.
    -Leonardo.-
    Risposi per poi abbassare lo sguardo sul foglio dove avevo raffigurato, quasi sovrappensiero, Andrea.
    -chi è?-
    Dio, questa domanda l'ho sempre odiata. Era necessario che fosse qualcuno?!
    -non è nessuno. è un fumetto.-
    -oh, wow, più di una parola!-

    Lo guardo inebetito negli occhi, cercando di capire se stesse scherzando o meno. Evitai di rispondere e tornai ad annerire la .maglietta di Andrea, perchè così lo ricordavo, con quel sorriso beffardo il suo abbigliamento totalmente nero. Non mi manca, mi ripetevo continuamente, ma in cuor mio sapevo che non era vero per niente.

    /fine capitolo 1\

    Edited by o°.Kawaii!_} - 5/6/2009, 17:25
     
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  2. ~Buby_ch@n
     
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    WOW! :lovemode:
    Che bell'inizio! M'ispira moltissimo!
    Poi l'idea di dividerla in due diari è ancora più carina! >o<
    Vai shore!! Ora aspetto il due +.+
    *si sede come una brava bambina e fa cerchietti per terra* xDD
     
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  3. {Mikage`
     
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    *O*
    Bel racconto/ diario ^çç^
    Anche se è solo il primo capitolo +_+
    Si prospetta interessante
    Brava come sempre <3
     
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  4. o°.Kawaii!_}
     
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    unyaaa grazie gente TwT è un filetto pallosino, ma presto cominceranno a fare poVcate u.u però ci vorranno tipo 6 capitoli per far dare una svegliata a questi due rincotti XD
     
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  5. {•_Ayase_•}
     
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    è bellissimo *__*
    Già mi piace tantissimo *ç*
    Davvero bravissima, complimenti.
    Aspetterò il secondo capitolo =ç=
     
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  6. o°.Kawaii!_}
     
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    graaazie >3< troppo gentili osshì
    >.<
     
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  7. o°.Kawaii!_}
     
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    [capitolo 2 - folle promessa]

    -dal diario di Stef
    Oggi mi sono vestito di rosso e di verde, voglia di fragola mi dicevo, o era forse voglia di te? Mi siedo al tuo fianco a scienze, e tu mi lasci un distratto sorrisetto quasi trattenuto per salutarmi, un cenno della testa e poi torni a concentrarti sugli scarabocchi che riempiono il foglio che stai accuratamente ''compilando'' con disegni, parti del corpo, tutto quello che puoi immaginare in quel momento.
    -che strazio la Banducci vero?-
    -si.-

    E non mi degni più di uno sguardo. Giusto per informazione, la Banducci è la professoressa di scienze, che ci urla che le uova sono come grossi ovuli... o viceversa, chi la ascoltava. A 15 anni so più che bene com'era fatta una ragazza, come tutti in classe, credo. Poi ti vedo prendere il cellulare dalla tasca, e leggi un messaggino così velocemente che non riesco a sbirciare, e ti alzi in piedi, chiedendo se puoi andare al bagno.
    Sparisci per mezz'ora, e la prof si spazientisce, così mi spedisce a cercarti. Decido di cominciare dai cessi, anche se nutro poche speranze, ma proprio quando credo di aver girato 4 piani a vuoto sento una specie di ansito che porta la tua voce.
    -ah!-
    Io busso un po' interdetto.
    -sono Stefano, la prof mi ha mandato a cercarti!-
    -v...vai via!-
    -guarda che se la prende con me, esci subito o entro io!-

    Ansimi e mi chiedo perchè.
    -dammi un minuto.-
    -ma che cazzo stai a f...-

    Chiedo aprendo la porta, e mi blocco nel vedere il sangue colare quasi timidamente sul tuo braccio. Stringi una piccola lama, un pezzo di trincetto credo, e mi guardi con le pupille dilatate e spaventate, gli occhi così chiari e lucidi da sembrare bianchi.
    -ma sei matto?! vai a suicidarti a scuola?!-
    Ti prendo il ferro di mano violentemente, bucandomi un po' la pelle ma senza curarmene poi troppo.
    -non... ma ti sembro così scemo da andare a morire?!-
    Solo a quel punto vedo altre cicatrici, percorrono tutto il braccio, alcune sono parole, altre lettere sconnesse, vedo però anche tagli semplici e lineari, alcuni più rozzi come se avessi usato qualcosa di grosso e spuntato. Mi spavento, per un attimo sono nel panico, ma non mi dai il tempo di riprendermi che ti avventi su di me.
    -ti è piaciuto lo spettacolo? adesso dammela!-
    Mi ordini cercando di prendere la piccola lama come se da quel pezzo di metallo scaldato dal tuo sangue dipendesse la tua stessa vita, che io però lancio via, dietro alle mie spalle, e un debole tintinnio ne testimonia l'atterraggio.
    -non ci penso nemmeno, non so perchè lo fai ma faresti meglio a smettere!-
    -lo faccio perchè mi piace. ne ho bisogno, capisci? ah, no che non capisci.-

    Pausa, tieni gli occhi bassi e il tuo respiro torna lentamente regolare, ma il tuo intero corpo è ancora scosso da violenti brividi.
    -và via, adesso. và pure a prenderti gioco di me con i tuoi nuovi amici.-
    Ti guardo e lo capisco, lo so che vuoi sembrare forte ma non puoi, non lo sei, e adesso più che mai mi sembri un piccolo gattino smarrito, e quando alzi gli occhi sembra che tu chieda di essere abbracciato, come se non avessi mai desiderato altro in tutta la tua vita. Chiudo la porta dietro di me, facendo scorrere il chiavistello, e mi appoggio al muro del bagno di fronte a te. Lo spazio è stretto, e allargo appena le braccia per circondare le tue spalle strette e fragili. Per un attimo ti irrigidisci, ma quando ti rendi conto che non intendevo far altro che abbracciarti mi affondi il viso nel petto congiungendo le mani sotto al mento in due piccoli pugni, tremando appena. Restiamo così, abbracciati e in silenzio, finchè tu non decidi di raccontarmi di te.
    -fa male, cazzo fa male... e... e non mi piace. non mi piace per niente... mi sento solo quando succede. è sempre così, tremo, ansimo, gemo, il mio corpo è nel più completo abbandono e non ho la forza di fare più nulla. il braccio sinistro ormai... non riesco quasi più a muoverlo, da come l'ho ridotto...-
    -non sentirti solo... senti, facciamo così... quando devi, quando proprio non puoi più trattenerti, mi chiami, e dovunque sarò ti raggiungerò così che tu non sia costretto a farlo più...-

    Solo dopo averlo detto, mi rendo conto di quanto sono presuntuoso e pazzo nel dirti queste cose, ma mi hai catturato al primo sguardo, e ora che sono nella tua trappola di inconsapevolezza non posso che stringerti, mentre premi con un dito sulla nuova ferita, e la gratti restando stretto a me per sentire ancora un po' di dolore. Fingo di non accorgermene. Forse lo sai.


    -dal diario di Lele
    Lo stesso seccatore di ieri cercò di nuovo di parlarmi, ma lo troncai sul nascere. Non potevo sopportare tutta quell'allegria, non oggi. Volevo solo arrivare indenne a fine giornata, ma era tutto inutile. Un solo messaggino: ''chiamami''. Perchè Andrea mi voleva? cosa gliene importava di me, in fondo? sospirai e decisi di sentire cosa vuole, sperando solo che prima o poi mi avrebbe lasciato in pace.
    -ciao, bambolina.-
    Panico. Panico panico panico. Il cuore mi balzò improvvisamente nel petto, e chiusi la chiamata in preda all'isteria improvvisa. Qualcosa di intenso e pulsante si era risvegliato dentro me, nel sentirlo chiamarmi così. Ficcai rabbiosamente le mani in tasca, pungendomi con il piccolo ferro. Tirai fuori incuriosito la minuscola lama, che scintillò come per chiedermi di farlo, ed io lo feci.
    Abbassai lo sguardo sul mio polso e sfilo il manicotto con i denti quasi rabbiosamente, prima di passare la lama velocemente sulla pelle. Ecco il dolore, familiare, bruciante, piacevole, e di nuovo sangue. Ripetei una, due, tre volte, e gemetti incontrollatamente cominciando a dondolarmi avanti e indietro, chiudendo gli occhi nel gesto liberatorio di sentire male.
    -ah!-
    Gemetti ancora e sentii bussare.
    -sono Stefano, la prof mi ha mandato a cercarti!-
    -v...vai via!-
    -guarda che se la prende con me, esci subito o entro io!-

    Non volevo che mi vedesse, non così...!
    -dammi un minuto.-
    -ma che cazzo stai a f...-

    Entrò senza darmi il tempo di coprirmi, e mi attaccò immediatamente.
    -ma sei matto?! vai a suicidarti a scuola?!-
    Mi prese di mano la lama, velocemente, ed io ancora confuso non potei reagire.
    -non... ma ti sembro così scemo da andare a morire?!-
    Lo vidi fissare il braccio, ferito in più punti. Odiavo avere i polsi scoperti soprattutto per questo. Non avrei sopportato ancora, avevo bisogno di altro dolore, di altro piacere.
    -ti è piaciuto lo spettacolo? adesso dammela!-
    -non ci penso nemmeno, non so perchè lo fai ma faresti meglio a smettere!-
    -lo faccio perchè mi piace. ne ho bisogno, capisci? ah, no che non capisci.-

    Pausa. Ci studiammo reciprocamente, nel silenzio improvviso.
    -và via, adesso. và pure a prenderti gioco di me con i tuoi nuovi amici.-
    Guardandoci negli occhi, a lungo, io mi sentii morire. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno, avevo bisogno di raccontare di me, e lui... lui, davanti a me, pronto a ricevere il mio dolore. Mi abbracciò e mi tenne stretto. Senza pretese, senza cercare di baciarmi o toccarmi. Semplicemente mi strinse, esattamente come desideravo. Presi un bel respiro e cominciai a parlare.
    -fa male, cazzo fa male... e... e non mi piace. non mi piace per niente... si, all'inizio farlo mi fa stare bene mi sento solo quando succede. è sempre così, tremo, ansimo, gemo, il mio corpo è nel più completo abbandono e non ho la forza di fare più nulla. il braccio sinistro ormai... non riesco quasi più a muoverlo, da come l'ho ridotto...-
    Rimasi sorpreso dalla sua risposta.
    -non sentirti solo... senti, facciamo così... quando devi, quando proprio non puoi più trattenerti, mi chiami, e dovunque sarò ti raggiungerò così che tu non ti senta solo...-
    Non capivo. Come poteva dire così seriamente e al contempo con così tanta leggerezza una cosa del genere? Ne fui colpito, e non potei che abbandonarmi al suo petto e lasciarmi stringere.

    /fine capitolo 2\
     
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  8. {Mikage`
     
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    *O*
    ma che bel capitolo >3<
    Aspetto con impazienza il terzo :soso:
    Iniziano a piacermi Lele e Stef =3=
     
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  9. {•_Ayase_•}
     
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    Davvero stupendo.
    Mi è piaciuto troppo questo capitolo *_____*
    Come lo capisco il povero Leonardo ç___ç
     
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  10. o°.Kawaii!_}
     
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    grazie gente =w= sono parecchio preoccupata per il successo di questa coppia, devo ammetterlo. sono così difficili *puff*
     
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  11. ~Buby_ch@n
     
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    *çççççççç*
    ma che belli, sono così carinii! >.<
    Cioè è tutto così romantico! *occhi a cuore*
    (ok, ho una visione molto larga di romanticismo)
    Mi piace davvero tanto shore! <3
    Non vedo l'ora del terzo chappy! >0<
     
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  12. o°.Kawaii!_}
     
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    il terzo chappy allora è ancora più romantico *A*
     
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  13. _Edd_
     
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    *-*


    *innamorata di come sta procedendo la storia*
     
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  14. o°.Kawaii!_}
     
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    grazie edd >o<

    chiedo scusa a tutti se stavolta non seguo una cadenza regolare, ma scrivo e copio via via ^^
     
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  15. ~Buby_ch@n
     
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    ancora più romantico! Che bello! :yuppi:
     
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45 replies since 27/5/2009, 19:40   575 views
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